venerdì 1 ottobre 2010

Giromel Sergio


Sergio Giromel nasce ad Arcade nel 1952, in un paese di campagna vicino a Treviso, dove ha scoperto la sua passione per l’arte fin da bambino. A causa di una grave malattia muore nel 2015. Dopo aver frequentato le scuole di indirizzo tecnico, decide di seguire la sua aspirazione artistica e per affinare il suo innato talento, si dedica allo studio della pittura frequentando corsi di specializzazione, seminari e gli studi di molti maestri trevigiani, in particolare, con una certa assiduità, quello del Maestro Mario De Tuoni. Ha intrapreso e approfondito lo studio scientifico e chimico del colore e dei suoi effetti visivi, ottenendo una personale competenza in materia.
Una vasta esperienza, in questo settore, ha permesso di impadronirsi di alcune tecniche del tutto personalizzate, sia anche nei strumenti di lavoro, consentendo di cogliere gli accorgimenti più idonei ad ottenere i migliori risultati in ogni sezione. 



Da qualche decennio partecipa in modo attivo e continuativo alla vita artistica e culturale Italiana organizzando concorsi di pittura e allestendo mostre personali e collettive. 
Partecipa senza soluzioni di continuità a mostre e rassegne collettive, molte delle quali su invito e a concorsi sia a livello locale che nazionale, aggiudicandosi importanti premi, ottenendo sempre grande interesse sia da parte della critica che dal pubblico. 
Dal 1985 fa parte del Gruppo Artistico Spresianese " G.A.S." 


Nel 2013 espone presso la Fyrgallery di Shanghai (Cina), la Fondazione Giol di San Polo di Piave (Tv), l'International Art View di Vienna (Austria) e, con una mostra personale, presso il Comune di Dolo a Venezia.
Nel 2014 espone ancora in Austria presso
l' Istituto Italiano di Vienna. Nello stesso anno entra a far parte con una sua opera
nella collezione permanente del piccolomuseo di Fighille (Pg).

S.Giromel con il critico Vittorio Sgarbi

Cosi' introduce alla sua pittura il critico Vittorio Sgarbi, che Giromel incontra nel 2012 a Villa Benzi Zecchini di Caerano San Marco (TV) nell'ambito di una sua mostra d'arte: "La pittura è lo strumento di conoscenza con cui Giromel converte la natura da lui percepita e meditata, troppo vasta e complicata per poter essere spiegata nella prosa di un discorso verbale, nella sintesi dell’estratto lirico, il campione a cui intuitivamente riconosce la possibilità di poter rendere il senso del tutto, diventando il suo correlativo estetico. Non si tratta certo di un’operazione nuova nella storia dell’arte, ed è per questa ragione che Giromel si avvale con profitto di diverse esperienze storiche che lo hanno preceduto, in primo luogo di Cézanne, vero padre dell’arte contemporanea, ricercatore di un ordo supremo in cui natura e vita, soggetto e oggetto, percezione e idea, assoluto e relativo, finiscono per coincidere in una formula espressiva che prevede la scansione dimensionale e cromatica del dato oggettivo, tendente al geometrico e al colore primario, per poi riassemblare ciò che si è scomposto in un unicum, un mondo ricreato nel quale la componente mentale, malgrado gli intenti fortemente intellettualistici dell’autore, non risulta certo meno accentuata di quella sentimentale. 


Giromel è un cézanniano viscerale, talmente interiorizzato da non distinguere più l’esempio del maestro da sé stesso, Montello è la sua la Sainte-Victoire. Ma accanto al Post-Impressionismo, accanto a un naturalismo francese a cui Nicolas de Staël, certamente studiato dal nostro, fornisce il punto di massimo avvicinamento all’astrazione, accanto, dunque, a una pittura interpretata come visione dell’apparente, Giromel mantiene saldo il rapporto anche con una tradizione italiana che riconosce al disegno la facoltà di estraniare l’oggetto dalla realtà che dovrebbe rappresentare, secondo un percorso che da Casorati potrebbe giungere fino al Gentilini delle “cattedrali” stilizzate, per non dire di un modo specificatamente veneto di confrontarsi con gli umori di natura, da Francesco Guardi a Favretto, dai Ciardi a Nono, da Fragiacomo al Tito meno pompier. Finché non saremo in grado di dare risposte certe ed esaurienti alle sue domande, Giromel avrà tutto il diritto di chiedere al suo Piave di esondare dal recinto del personale per diventare il centro dell’universo. E di farcelo diventare il nostro Piave, il nostro fiume, la nostra natura."



Clicca qui per visualizzare le opere presenti nel piccolomuseo di Fighille

http://fighillearte.blogspot.it/2010/10/opere-di-sergio-giromel-nel-museo.html