venerdì 2 marzo 2018

Gli Amici...by Franco Ruinetti


Ho degli amici a Fighille, giovani, di una generazione e mezzo dopo la mia. 
Il maggiore comune interesse che ci accomuna è il concorso di pittura. 
Gino è un personaggio che ha nella mente un balenare di idee. Presso la scuola, lì a Fighille, rispettando l'identità del luogo, riassumendola, ha realizzato un salotto all'aperto con la statua de La Temperanza al centro. Da anni pubblica un settimanale on-line molto seguito. Sua moglie Catia è auriga e collaboratrice.

Marcello è uno che ha pochi spiccioli, preferisce il fare al dire. Una volta, quando gli dettavo delle motivazioni critiche da battere al computer, sbottò: “Sono tutte litanie”. Sua moglie, la Sara, è dolce e decisa. Tutti i giorni salta l'Appennino per incontrare i suoi alunni.

Sandro, per l'anagrafe Alessandro, è ingegnere, politico locale, mister della squadra di calcio, atleta a tempo perso. Con la Silvia forma una coppia che sembra ancora in luna di miele. “L'uno più bello dell'altra”, disse una pittrice, poi aggiunse: “E viceversa”.
Quando capito a Fighille, per la strada, al bar o al supermercato, sicuramente incontro Ivano. E' da tutte le parti come il prezzemolo. Mi fa piacere scambiarci qualche battuta. Con lui è subito festa.

Ormai raramente vedo suo fratello Leo, che pure conosco da quando era ragazzo e, con la bicicletta a marce ridotte, s'arrampicava sui monti. Ricordo che in una mattinata limpida, salito a piedi fino verso la Spinella, per l'urgenza di una minzione, m'ero appartato dietro l'esultanza del biancospino. Leo comparve d'improvviso, fece una frenata e, dall'altra parte della siepe, svolse la stessa funzione. “Per solidarietà”.

Oltre che degli autoctoni dovrei parlare di numerose altre persone provenienti da ogni latitudine, che incontro nei giorni dell'annuale rassegna. Con tutti, complici gli scherzi e l'arte, si stabilisce confidenza. Fighille, per me, è l'oasi dell'amicizia. Ma non li nomino perché sono troppi.

Però devo ricordare Michele, che è membro della giuria del concorso. E' un'enciclopedia vivente delle tecniche pittoriche, prezioso per lo studio, lo scandaglio dei dipinti.
Ho altri amici a Fighille. Sono coloro che hanno dovuto cambiare residenza e guardano dall'alto le loro case, la valle. Talvolta vado a trovarli, così riaccendo il passato.

Italiano è stato il primo che conobbi in questo pizzico di paese. Avevo forato una gomma proprio davanti al cancello della sua casa. Lui mi aiutò, poi volle che facessimo merenda insieme con le salsicce sotto olio, che così buone non ne ho più mangiate. 
E' l'amico che ha intravisto appena l'alba del terzo millennio.

Lassù, sulla collina, gli tiene compagnia Americo, che ha lasciato in eredità il lavoro a molte persone. Tra l'altro inventò la rassegna pittorica, che oggi è tra le più longeve e frequentate in Italia.

Italiano e Americo: li vedo ancora. Nel silenzio.
Franco Ruinetti